Un viaggio cominciato tredici anni fa

una vecchietta in preghiera davanti ad un altare di Inari
Una fedele in preghiera al Fushimi Inari Taisha

Kyoto, ore 9.30

Il prossimo post necessita di una premessa. Se è vero che ogni viaggio ha un punto di partenza e che comincia sempre con un primo passo, per me tutto è cominciato tredici anni fa, quando un pomeriggio sono entrata in una libreria e curiosando un po' annoiata tra gli scaffali sono stata attratta dalla copertina di un romanzo. Ora, non solo ricordo in quale libreria fossi, ma anche la posizione in cui si trovava il libro, tanto ne rimasi folgorata.

In bianco e nero c'era la fotografia di una ragazza asiatica che camminava per strada avvolta in un frusciante kimono. Il titolo era "Memorie di una geisha" di Althur Golden ed anche se non conoscevo neppure il significato della parola geisha, ne fui subito affascinata. Certamente non potevo sapere che ero di fronte a quello che per molto tempo sarebbe rimasto il mio romanzo preferito ed agli albori di quella che sarebbe diventata una vera e propria ossessione.

Sei anni dopo avevo già letto tutto ciò che c'era tradotto in italiano trattante l'argomento e la vera storia di Mineko Iwasaki quando, un altro pomeriggio, ebbi una sorpresa.
Mentre guardicchiavo distrattamente la tv, la mia attenzione venne catalizzata dalla pubblicità di una nuova uscita al cinema. Una ragazzina sognava di diventare geisha e mentre incalzavano scene ed immagini ricordo di aver pensato di avere già visto quel film, prima di riconoscere invece che si trattava della trasposizione cinematografica del romanzo che avevo così tanto amato.

Quando finalmente arrivò nelle sale, naturalmente ero in prima fila e naturalmente divenne subito il mio film preferito. Ma c'è una meravigliosa scena in particolare che non poteva essere resa nel libro: Chiyo che corre tra i bellissimi torii del Fushimi Inari Taisha dopo aver conosciuto il Direttore Generale.




Ecco, il momento in cui l'ho vista è stato il preciso istante in cui ho sentito scattare qualcosa dentro di me ed ho deciso che dovevo andare in Giappone, e per l'esattezza percorrere quello stesso corridoio di torii.
Negli anni seguenti e con questa consapevolezza, quella che era cominciata esclusivamente come una curiosità per il misterioso e fluttuante universo delle geishe, è diventata una passione che si è estesa all'intera cultura nipponica.