Vivere il Grand Canyon
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Carovana sul Bright Angel Trail |
Tusayan, ore 10.01
Ultimo giorno al Grand Canyon, facciamo i bagagli e scendiamo a fare colazione prima di lasciare l'albergo. Ordino i pancakes con lo sciroppo d'acero, che uso anche per annaffiare il pane tostato, caffè e una bella fruit salad.


Saliamo in auto e passiamo davanti alle stalle dei muli che percorrono il sentiero che porta fino in fondo alle rive del Colorado. Poi, quando arrivo al Visitor Center, non posso fare a meno di pensare che, mentre ieri era la giornata di cervi ed alci, oggi deve essere quella degli scoiattoli, perchè ne incrocio tre, uno più bello dell'altro ancora prima di arrivare a destinazione.


Giunti sul bordo del South Rim, troviamo l'inizio del Bright Angel Trail e lo imbocchiamo. Oggi abbiamo deciso di farne un tratto, per provare l'ebrezza della discesa.

Ma non è così semplice ed i numerosi cartelli che invitano alla prudenza lungo la strada necessitano di una premessa. Innanzitutto è impossibile pensare di scendere fino al fondo del Canyon e risalire nella stessa giornata. Il Bright Angel parte da 2.085 m e precipita per 15.3 km con un dislivello di 1320 m ed un tempo di percorrenza di andata e ritorno di due giorni. Chi vuole farlo, ed immagino che sia una fantastica esperienza che spero un giorno di poter fare, deve necessariamente pernottare in the bottom, tenendo bene a mente che mentre "down is optional, up is mandatory" e che per la risalita occorre quasi il doppio del tempo che per la discesa. Si può fare a piedi o a dorso di mulo, ma personalmente, per quanto tipica, non trovo particolarmente allettante l'idea di farlo in sella ad un animale che potrebbe imbizzarrirsi in qualsiasi momento e scaraventarmi nel vuoto.

Senza contare che il Grand Canyon è uno dei luoghi più pericolosi e mortali del mondo, visto che dal 1870 circa 600 persone hanno perso la vita qui ed ogni anno si registrano in media 12 decessi a causa di incidenti, cadute e colpi di calore.

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(Clicca sull'immagine per ingrandire la panoramica) |



E poco dopo eccoli, i muli che risalgono dal Colorado.







Più vado avanti, più mi rendo conto di quanto questo sia un luogo straordinario e di quanto la gola scura al centro del Canyon sia impressionante, sembrano delle fauci in un universo fantasy sul punto di inghiottire tutto quello che le circonda.



Siamo scesi per più di un'ora e contando i tempi necessari alla risalita non osiamo spingerci oltre, perchè ci aspetta ancora la parte più faticosa del tragitto, anche se ad essere sincera sembra essere meno traumatica del previsto.


Contro ogni previsione per la salita impieghiamo praticamente lo stesso tempo della discesa, probabilmente perchè facciamo meno tappe per ammirare il panorama.
Ed arrivo alla cima sicuramente stanca, ma con la consapevolezza di aver sperimentato l'unico modo di vivere appieno il Canyon, toccandolo con mano e scendendogli dentro.
