American laundrymat
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Lavanderia a gettoni a Monument Valley |
Oljato-Monument Valley, ore 17.09
Entriamo in territorio indiano, nella Navajo Nation Reservation, la più grande area tribale americana, che si estende per 71.000 Km2 tra Arizona, Utah e Nuovo Messico. Una nazione dentro la nazione, con una popolazione di circa 350.000 abitanti, dotata di governo, sistema giudiziario e servizio sanitario propri, ma che dipendono dalla giurisdizione federale degli Stati Uniti. Arriviamo al Goulding's Lodge, l'hotel dove abbiamo prenotato per la notte. Rimango subito a bocca aperta per via della sua magnifica posizione affacciata sulla Monument Valley ai piedi di una cattedrale di roccia.



Facciamo check in e ci sistemiamo in camera giusto in tempo per ammirare il sole che sparisce in un orizzonte da film. Sono eccitata, perché non capita tutti i giorni di pernottare con una vista su un panorama del genere e mi godo dal nostro terrazzo fino all'ultimo raggio di questo tramonto indimenticabile.



Terminato lo spettacolo usciamo ed andiamo in esplorazione del complesso, che ha una storia affascinante. Agli inizi degli anni '20 un commerciante di pecore di nome Harry Goulding ebbe la felice intuizione di costruire qui una piccola stazione commerciale, per commerciare con i Navajo. Gli affari andavano bene ed Harry scambiava con i nativi generi alimentari, tappeti e gioielli. Ma dieci anni dopo la Grande Depressione colpì e tutti si ritrovarono a soffrire enormemente gli effetti della crisi. La leggenda narra che quando Goulding venne a sapere che una casa di produzione cinematografica cercava luoghi da usare nei film, prese sua moglie e i suoi ultimi 60 dollari e si recò ad Hollywood per incontrare John Ford. Questo non solo aiutò i Navajo a trovare le entrate necessarie a far sopravvivere la riserva, ma trasformò la Monument Valley nell'icona del West americano che conosciamo. Oggi il Goulding's ospita anche un museo, un negozio di artigianato indiano, un convenience store ed un supermercato. Io però sono in cerca della laundrymat, la lavanderia a gettoni.



Era sulla mia bucket list perchè, tralasciando l'effettiva necessità di fare il bucato, non potevo venire in America e non provare un'autentica laundrymat. Negli Stati Uniti ce ne sono più di 35.000 ed è forse il metodo più diffuso per lavare vestiti e biancheria, soprattutto nelle grandi città dove gli appartamenti sono piccoli e non tutti possono permettersi il lusso di avere la lavatrice in casa. Il prezzo varia a seconda della macchina utilizzata ed ognuna ha una temperatura e un programma specifico già impostato. L'unico occhio di riguardo bisogna averlo ai gradi, che ovviamente sono in fahrenheit, io per non sbagliare o rischiare di rovinare qualcosa scelgo la temperatura più bassa. Invece per il detersivo, oltre alle macchinette con snack e caffè per ingannare l'attesa, ci sono dei comodissimi distributori di flaconi monodose.

L'idea di fare il bucato quando si viaggia mi è venuta in Giappone, dove in quasi tutti gli hotel in cui ho pernottato ho scoperto che c'era a disposizione una lavatrice/asciugatrice a gettoni. Effettivamente è molto più comodo e pratico portarsi pochi capi, che possono essere lavati la sera per averli pronti il giorno dopo, in modo da viaggiare più leggeri, e conservare lo spazio in valigia per lo shopping :) In soli 50 minuti ho di nuovo i vestiti puliti ed asciutti, rientro in hotel e raggiungiamo il ristorante, dove ci attende la cena. Anche stasera sfrutto la formula del salad bar, che come a Furnace Creek comprende anche una vellutata di verdure.



Mi riempio il piatto con le cose che mi ispirano di più, comprese delle striscioline di tortillas croccanti, poi non resisto alla tentazione di una fetta di torta al cioccolato
che mi viene portata da un austero cameriere che incarna tutto l'orgoglio del suo popolo discendente dagli Apache.
che mi viene portata da un austero cameriere che incarna tutto l'orgoglio del suo popolo discendente dagli Apache.
